La casa dei fiori di loto by Zhang Ling

autore:Zhang Ling [Ling, Zhang]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788856615586
editore: Piemme
pubblicato: 2013-01-01T23:00:00+00:00

Erano più di sei mesi che Kam Shan vagabondava, quando vide da lontano le due lanterne di casa sua.

Dopo aver lasciato Sundance, aveva girato a lungo senza meta, passando da una tribù all’altra, da una cittadina a un’altra, percorrendo, in realtà, la stessa strada che suo padre aveva fatto alcune decine di anni prima costruendo la ferrovia. Chissà, forse Kam Shan aveva ricalcato proprio le sue stesse orme, magari camminando lungo un certo fiume o passando accanto a un dato albero. Ma questo l’avrebbe scoperto dopo, perché in quel periodo le sue uniche preoccupazioni erano state trovare un posto per dormire e riempirsi lo stomaco sempre vuoto.

Ma all’inizio dell’inverno il suo viaggio aveva finalmente preso una direzione, quella di casa.

L’idea di tornare gli era sorta all’improvviso. In effetti lui non era ancora pronto per tornare perché i capelli non gli erano ancora cresciuti abbastanza, ma cambiò idea dopo aver letto un certo articolo di giornale.

Un giorno vide per caso a una fiera un indiano con una bottiglia di salsa di soia comprata nella Chinatown di Vancouver. Era passato tanto di quel tempo dall’ultima volta che Kam Shan aveva assaggiato della soia che al solo vederla gli venne l’acquolina, ma ancor più fu attratto dalla pagina di giornale in cui era avvolta. Gli sembrava passato un secolo dall’ultima volta che aveva avuto sotto gli occhi una scritta in cinese, perciò comprò per un centesimo quel foglio bisunto e si sedette a leggerlo per terra.

Portava la data di molti mesi prima e la pagina, che aveva fatto certamente tanta strada, doveva essere passata da diverse mani, ciascuna delle quali aveva lasciato la sua impronta. Cominciò col leggere tutto minuziosamente, senza saltare un carattere né una virgola, finché l’occhio gli cadde su un trafiletto che rese insignificante tutto il resto:

I barbieri di Chinatown sono indaffaratissimi, da quando la vittoria della rivoluzione ha decretato la fine del codino e tutti i cinesi si precipitano a tagliare i capelli per festeggiare il primo capodanno della Repubblica.

Il primo pensiero di Kam Shan fu quello di procurarsi delle forbici, ma quando, con una serie di peripezie, riuscì finalmente a prenderne in prestito un paio da un indiano, si fermò: quel taglio spettava a suo padre, non a lui.

Papà, oh! Papà.

Il ricordo del padre fu come un detonatore che fece esplodere in Kam Shan un desiderio impellente di tornare a casa, subito, senza indugiare un istante.

La via del ritorno però fu dura. Era un inverno molto freddo e nevoso. Le scarpe che gli aveva fatto Sei Dita si erano presto sfasciate e Kam Shan aveva dovuto comprare dagli indiani un paio di pesanti stivali di camoscio. Sui fiumi la navigazione era sospesa a causa del gelo, quindi doveva procedere a piedi. Quando capitava a una fiera scattava qualche foto e insegnava agli indiani a fare il carbone, chiedendo in cambio, anziché soldi, viveri e vestiti per affrontare il freddo. La sua borsa di pelle, quindi, spesso straripava di roba al punto da non riuscire a chiuderla, ma qualche

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